martedì 5 aprile 2011
sabato 19 marzo 2011
RIMINI in 8 foto
Veduta dall'alto
Tempio Malatestiano
Arco Augusto
Faro
Piazza Cavour
Ponte Tiberio
Sculture di sabbia
Spiaggia
Tempio Malatestiano
Arco Augusto
Faro
Piazza Cavour
Ponte Tiberio
Sculture di sabbia
Spiaggia
PIACENZA in 7 foto
Palazzo Gotico
Piazza Cavalli
Palazzo del Governatore
Duomo
Palazzo Farnese
Sant'Antonino
Parco Galleana
Piazza Cavalli
Palazzo del Governatore
Duomo
Palazzo Farnese
Sant'Antonino
Parco Galleana
venerdì 18 marzo 2011
RAVENNA in 8 foto
Piazza del Popolo
Duomo
Palazzo di Teodorico
Santuario della Madonna Greca
Sant'Apollinare in Classe
San Vitale
Mausoleo Galla Placidia
Mausoleo Teodorico
Duomo
Palazzo di Teodorico
Santuario della Madonna Greca
Sant'Apollinare in Classe
San Vitale
Mausoleo Galla Placidia
Mausoleo Teodorico
giovedì 17 marzo 2011
MANTOVA in 6 foto
Castello di San Giorgio
Piazza delle Erbe
Veduta dal Mincio
Palazzo Tè
Piazza Sordello
Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo
Piazza delle Erbe
Veduta dal Mincio
Palazzo Tè
Piazza Sordello
Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo
Storia del nostro tricolore
La bandiera italiana è una variante della bandiera della rivoluzione francese, nella quale fu sostituito l'azzurro con il verde che, secondo il simbolismo massonico, significava la natura ed i diritti naturali (uguaglianza e libertà). In realtà i primi a ideare la bandiera italiana sono stati due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini. Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zamboni fu trovato morto nella cella denominata "Inferno" dove era rinchiuso insieme con due criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia. L'altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed impiccato il 23 aprile 1796. Napoleone la adottò il 15 maggio 1796 per le Legioni lombarde e italiane. Nell'ottobre dello stesso anno il tricolore assunse il titolo di bandiera rivoluzionaria italiana ed il suo verde, proclamato colore nazionale, divenne per i patrioti simbolo di speranza per un migliore avvenire: con questo valore fu adottato dalla Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797, qualche mese dopo da Bergamo e Brescia e poi dalla Repubblica Cisalpina. In quell’epoca le sue bande erano disposte talvolta verticalmente all'asta con quella verde in primo luogo, talvolta orizzontalmente con la verde in alto; a cominciare dal 1° maggio 1798 soltanto verticalmente, con asta tricolorata a spirale, terminante con punta bianca. Nella metà del 1802 la forma diviene quadrata, con tre quadrati degli stessi colori racchiusi l'uno nell'altro; questo cambiamento fu voluto dal Melzi (vice presidente della Repubblica Italiana) per cancellare ogni vincolo rivoluzionario legato alla bandiera. Abolito alla caduta del Regno Italico, il tricolore fu ripreso, nella sua variante rettangolare, dai patrioti dei moti del 1821 e del 1831. Mazzini la scelse come bandiera per la sua Giovine Italia, e fu subito adottata anche dalle truppe garibaldine. Durante i moti del '48/'49, sventola in tutti gli Stati italiani nei quali sorsero governi costituzionali: Regno di Napoli, Sicilia, Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Parma, Ducato di Modena, Milano, Venezia e Piemonte. In quest'ultimo caso alla bandiera fu aggiunto nel centro lo stemma sabaudo (uno scudo con croce bianca su sfondo rosso, orlato d’azzurro). La variante sabauda divenne bandiera del Regno d'Italia fino al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando l'Italia divenne Repubblica e lo scudo dei Savoia fu tolto.
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